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Joseph Auquier Angilella Fine Art Nude photography. Nu artistique
17 décembre 2006

AUQUIER FINE ART NUDE

 

 

banauqier

 

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Danse des nymphes

Nude tree

 

 

 

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Prêtresse à cheval

Priestess nude horse riding

 

 

 

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Femme nue à cheval

Nude horse riding

 

 

Ces photos et poèmes sont la somme de vingt cinq ans de création dans le domaine de l’Art, la sculpture, la peinture, le travail du verre, la photographie.

 Après "voyage avec un ane à travers les Cévennes" de Robert Louis Stevenson qui voyagea en pensée avec sa fiancée perdue Fanny qu'il espérait reconquérir, voici un voyage poétique en image.

 Ces photos et oeuvres sont des hommages à des peintres et artistes que j’aime, tels Gauguin, Gustave Moreau , Botticelli, Dante, et tant d’autres... Mais aussi un hommage à la femme. Je remercie les femmes et modèles qui ont participé et participent encore à cette oeuvre; leur aide, leur initiative et leur confiance, sont un soutien précieux et stimulant.

 Je dédie cette oeuvre à mon épouse, Myriam et à mes enfants, Denis et Emilie-Marie. Elle n’aurait point été possible sans le long soutien de ma muse et modèle Myriam, durant toutes ces années. Son aide spirituelle et matérielle, sa confiance sont inestimables, et je l’en remercie encore.

Pour ceux qui y verraient un quelconque travers je répondrai par la phrase du célèbre photographe d’Arles, Lucien Clergue, répondant à un étudiant américain qui lui reprochait de ne photographier que des femmes et des nus: “Quand on a les yeux sales, on voit tout sale.

La femme n’est-elle pas la beauté, la vie ?

 Joseph ANGILELLA-AUQUIER

 

mon site  http://mjang.free.frmjang.free.fr/glarche/nu1.html

 

 

 

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 Isa

 

 

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 Marie

 

 

 

Loune

 

 

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 Alice

 

 

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Glacehot

 

 

 

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Mila dans les bambous

 

 

salome gustave moreau

 Salomé de Gustave Moreau

 

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Commentaires
V
LE ROSEAU ET LA ROSE, LE TUYAU E LE JUSTE MILIEU DE MILA<br /> di V.S. Gaudio<br /> <br /> La canne è anche “roseau”, la “rosière” è la “ragazza che ha otteunuto un premio di virtù”, la ragazza virtuosa, anche se in argot è tutto il contrario, è la “Rosière de Saint-Lago”, una puttana; l’assonanza con “roselier”, che è il canneto, dove in effetti si trova “incannata”, Mila rinvia alla “rose”, che, priva del dittongo “au” finale, che è anche quello di “tuyau”, che è “canna”, questo “long tube dans lequel passe un liquide, un gaz”, fa tanto, non ci sono dubbi, “rose des vents”, derrière.<br /> Tenuto conto che “tuyau”, in argot,è anche “gosier”, cioè la gola, la strozza, la canna,come, d’altronde, essendo “couloir” il colatoio o il canalone si può sostenere che sia “couloire”, che è sempre un colatoio ma che,in argot, èil “braquemart”, cioè le canal, la canne, le cas, e visto che Mila, tenuta tra le canne, ne ha una, di roseau, in mezzo alla “rose”, cioè nel gosier, nella strozza, du derrière, che,lo si sa, è anche la canonnière, che ha sempre a che fare con la “canne”, senza dimenticare che la gosse, la ragazza, s’appelle Mila, giusto in mezzo alle canne, le “juste milieu” o le milieu de Mila est le cadran(lunaire ou solaire) in cui si vede il passaggio al meridiano(la canna) del Milieu di Mila, o il passaggio au juste milieu, al Medio Cielo, di Mila.<br /> Il giusto mezzo, o la via di mezzo, di Mila è quello il meridiano, la sua longitudine, che ha nella “strozza”, nel tuyau, du derrière, insomma, non è un caso , ce n’est pas un cas, è lì che Mila si tiene, se tient dans le juste milieu, sta, si mantiene, nella strozza, nella via di mezzo, insomma garde le juste milieu, tanto che, finalmente, le “département du Bas-Rhin” sarà ora, per Mila, le “département du Gard”, dove dovrebbe trovarsi quel roselier che incanna le département du Gard de Mila.<br /> Mila au milieu de roseaux garde le juste milieu, ogni qualvolta au juste milieu du poète se tient l’analemma esponenziale della canna(Mila tient le milieu entre le cannes, juste ciel “sta tra le canne”…)qu’incanne le juste milieu de Mila: le département du Gard avec la canne qui se vise juste au juste milieu(il deretano con la canna che si mira giusto al mezzo cielo, nella via di mezzo,al meridiano).<br /> La justesse de Mila: au milieu de Mila il y a le méridien du poète, au beau milieu, nel bel mezzo, di Mila, le point(milieu) de « Mullar »,la machine-à-moulure de Mila qui moulle et mouille le moule, l’anima, du poète.
V
L’analemma figurativo di Mila<br /> di V.S.Gaudio<br /> <br /> <br /> L’analemma figurativo è questo: nell’attimo della sospensione obliqua, ciò che ti guarda è là da dove ti vede e, inversamente, ciò che guardo-dice il pittore, il fotografo o il poeta- è ciò che vuole vedermi, ma lo dice anche la Glaneuse-H, nel quadro di Millet, o la Mila-H, con la canna-meridiano che lei stringe, asse e ora del bonheur, che in questo momento in cui prende al laccio il desiderio del pittore, è questo che dice: Vuoi vedermi da dove ti guardo? Ebbene, guarda, è questo!<br /> Dà, lei è l’analemma, qualcosa in pasto all’occhio, nella geometria del contesto nella prossemica della scena che la definisce, ma invita colui a cui il quadro è presentato a deporre là il suo sguardo:<br /> l’analemma figurativo è l’effetto pacificato della pittura e della fotografia, un effetto parzialmente gratificante; viene dato qualcosa non tanto allo sguardo quanto all’occhio, qualcosa che comporti abbandono, deposito, dello sguardo.<br /> L’analemma è come l’oggetto flottante magico, solo che è una misura esponenziale, una equazione figurativa(corpo, parte del corpo, presenza del corpo, sospensione del corpo), è questo, da dove ti guardo, ed è questo il luogo del desiderio che è colto al laccio, ed è là da dove ti vede, l’analemma irradia il fantasma fallico ed è là da dove vede il desiderio che guarda e che per essere così angolare o così sfavillante è perché, essendo riempito del fantasma fallico, trabocca, sta traboccando, o si fa equazione esponenziale.<br /> E’ questo, il mio podice mesomorfo fonte zampillante dei riflessi del fantasma fallico, che è lì nel punto dell’analemma, che può essere visivo perché è raffigurabile o uditivo o tattile perché è percettibile per ciò che viene inscenato nell’Heimlich della rappresentazione, irradiazione, sfavillio, fuoco, attrattore strano, cuspide della luce che si rifrange, si diffonde, irruma, riempie, trabocca, si fa equazione esponenziale.<br /> <br /> (da:V.S.Gaudio, La Glaneuse dello spigolo, copyright 2007)
V
Il dorso incolmabile è quello di Marie à la mer,questo tempo luminoso della librazione,non tanto come quello disposto dal “Wathames-Pike” di Bridget T . che va a disseminarsi fino al novilunio di luglio, ma fatto di questa immensa e solida, terribile perché così “diurna”, compattezza del pondus, che non ha il “passo della Tigre” ma ha questa mite potenza della giumenta , o, meglio, è questa cosa del mondo, come se fosse pietra, immobile è il monte, che bagnata dal segno intrinseco di Kkann, l’acqua si fa macchina del Mullar , che ha lo stesso principio di funzionamento del “Wathames-Pike” di Bridget T., il principio dell’erotica sadiana, che è quello della saturazione, la passata della catalisi somatica che, nel Patamariel,è un po’ l’inondazione sadiana e un po’ la vogazione di Bridget T. <br /> V.S.Gaudio
V
La specularità bagnata che si mimetizza fino a che compaia il segno distintivo della macchia, che, avendo una funzione “riconosciuta nella sua autonomia e identificata con quella dello sguardo, possiamo cercarne la linea, il filo, la traccia in tutti i piani della costituzione del mondo nel campo scopico” , si va a collegare con quella del senso ottuso, o, meglio, del punctum, del pike , questo bagliore segreto, questa pulsione del “farsi bagnare”, che, a ben vedere, ha qualcosa del fantasma fallico, che, essendo negli oggetti che evocano la pesantezza del pondus, la solidità del mondo, è in fondo sulla stessa obliquità dell’eclittica che fa con le gambe: lo sguardo del fallo è indicato da questa macchia, che per farsi vedere è come questo monte su cui è un albero, o che essendo la quiete, essendo dentro e in basso, la penetrazione, che è il vento, starà fuori o in alto, questa iconicità irredenta e folgorante del deretano, e dell’eclittica delle gambe, o del meridiano che ha la carne del mondo, questo dorso così incolmabile che si vede assai da lontano, come l’immagine del segno 53.Tsienn dell’I King , che è “sul monte è un albero” ed è un uccello che vola, da ciò l’immagine dell’oca reale ed essendo la riga iniziale accanto al segno intrinseco Kkann, l’abissale, c’è l’altra immagine della “sponda”.<br /> Il commento è questo: “il suo posto è solido ed ha raggiunto il mezzo. Tenersi fermi è penetrare: questo dà inesauribilità al moto”.
V
.<br /> il legno porta la pietra nel punto<br /> in cui si piega sotto l’inflessione<br /> delle tue ginocchia un po’ verso il suolo<br /> dove si apre questo buco che lascia vedere<br /> fino al verde nella più alta linea<br /> in cui le mani si toccano e la superficie da vrigliozza<br /> l’articolazione di gamme andando dal blu verso il blu<br /> dei jeans dove le giunture fanno vedere i campi<br /> le parole che si immergono ciascuna nell’ultimo brusìo<br /> sopra lo steccato e anche tra i pallanti<br /> pescando lentamente tutt’intorno<br /> alle cose e alla luce verde che più in là<br /> è il prato in cui tutto ciò che taglia il suono<br /> ha la soda lucentezza della merda delle vacche<br /> e le pieghe,il buco, u mârsiânu, e ‘a chiatra<br /> e i giunti di legno e di prato<br /> <br /> <br /> (da:V.S.Gaudio,U Togu Marsianu.La Stimmung-ammascante sul Furguwune silano, copyright 2006)
Joseph Auquier Angilella Fine Art Nude photography. Nu artistique
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